Mercoledì 29 giugno 2011
Chiesa Santa Maria Alemanna ore 10,00
presentano
L’Universo ritrovato
Relazione e creatività
Interverranno
Avv. Carmelo Raspaolo – Presidente Circolo Messina
Prof. Vincenzo Ciancio – Presidente C.S.I. – Messina
Ass. Dario Caroniti – Assessore alle Politiche Sociali e della Famiglia
Coordina
Prof. Rocco Zoccali – Ordinario Psichiatra Università di Messina
Relatori
Prof. Ferdinando Testa – Psicoanalista CIPA
Dott. Carmelo Panebianco – Psicoterapeuta I.I.P.R. – Psicologo Dirigente ASP 5 Me
La finalità principale del volume L’universo ritrovato ( ediz Bonanno) è quella di mettere a confronto modelli teorici e clinici diversi nell’ambito della psicoterapia e della cura del disagio psichico per promuovere un dialogo tra voci e pensieri variegati: I cambiamenti storici e relazionali in fluiscono fortemente sulle nuove manifestazioni del disagio psichico e richiedono nuovi orizzonti ed approcci di studio e di applicazioni che partono dalla realtà empirica e non dalla rigidità dei modelli teorici. La riflessione che si apre, in questo volume, non è tanto quella di inseguire un’idea della creatività in senso metafisico o speculativo, ma come essere creativi, all’interno del proprio modello teorico e della propria equazione personale. Questo mi sembra un punto da cui si possono diramare le costellazione dell’intreccio tra relazione terapeutica e creatività. Non aspiriamo ad essere o fare diventare i nostri pazienti, artisti, poeti, scrittori o inventori, ma ad un fare creativo che stimola e tocchi la base poetica della mente, al di là della specificità delle teorie scientifiche dei singoli modelli terapeutici. La consapevolezza che nessun modello psicoterapeutico è depositario della verità, nè peggiore o migliore di un’altro, deve essere da monito all’essere creativo del terapeuta, aprendo le porte all’autenticità della relazione hic et nunc nel presente, e nell’essere oggi al mondo… questo mondo.
L’atto creativo nell’ambito relazionale, diventa sempre un atto contemporaneamente simbolico e corporeo, immaginale e reale, dal momento che tocca la totalità della Psiche dell’altro e di noi stessi, ma anche lo spazio che si crea all’interno del setting; una sorte di ponte simbolico che collega, unisce, getta un senso all’esistenza partendo dai vissuti, dalla storia clinica, dalle fantasie e dal presente di chi chiede relazione, ma anche stile creativo nel fare relazione. Il romanzo dei nostri pazienti ( ma portatori anche di frammenti del romanzo del mondo) è rimasto avvolto in una visione monoculare, i personaggi non danzano più con Anima sulla scena del racconto e le trame hanno smarrito le linfa della ricerca, della curiosità istintiva della conoscenza e dell’apprendimento dall’esperienza nel presente.
Ferdinando testa
Psicologo analista didatta del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA), Istituto Meridionale, e dell’International Associaton for Analytical Psichology (IAAP), è docente di Psicologia del sogno presso il Cipa, dove conduce gruppi di ricerca clinica e di supervisione. Ha svolto attività di cura, ricerca e formazione per diversi anni nel lavoro clinico- riabilitativo con pazienti con grave disagio psichico in Comunità Alloggio per la cura e l’inserimento lavorativo per disabili mentali. Studioso dell’immagine e delle sue implicazioni nel mondo dell’arte e della terapia è autore di numerosi articoli e relazioni in ambito scientifico.Ha curato i volumi: L’immagine nell’Arte, nella Tradizione, nella Psicologia archetipica (1997); I territori dell’alchimia (1999); La psiche e gli archetipi dello spirito (2003); Psicosi e creatività ( 2003); I volti del sogno (2005); Il mito e il nuovo millennio (2006); Eros e Pathos (2010); è stato presidente dell’Associazione Culturale Amici della collina che si occupa della dimensione psicodinamica ed immaginale. E’ socio del centro studi Psicologia e Letteratura di Roma e docente presso la scuola di Counseling filosofico di Roma. E’ stato professore a contratto presso le Università di Enna e di Palermo. Vive e lavora a Catania.
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